06 luglio, seconda tappa: York - Sheffield
"E 'particolarmente bello vincere nel giorno della ricorrenza dell'anniversario della città omonima del nostro team Astana – oggi infatti è festa nazionale in Kazakhstan, ed in concomitanza si festeggiano i 100 anni di attività agonistica in bici," Vincenzo Nibali ha condiviso così con il uo team, la gioia per la vittoria di tappa ottenuta dopo una lotta vera e propria fino al traguardo.
Il campione italiano del team Astana ha così indossato la maglia gialla, allo stesso momento il ciclista Peter Sagan (Cannondale) e Cyril Lemoine (Cofidis), entrambi sponsorizzati da SRM, si aggiudicavano rispettivamente il primo posto come giovane velocista e la classifica di montagna.
05 luglio, prima tappa: Leeds - Harrogate I team sponsorizzati da SRM sono partiti alla grande vestendo tutte le maglie a disposizione oggi al Tour e nel dettaglio: Marcel Kittel (Giant-Shimano) vincitore della prima tappa ha indossato la maglia di leader e di velocista, Jens Voigt (Trek Factory Racing) con una sola fuga si è aggiudicato la maglia a pois e Peter Sagan (Cannondale Pro Cycling) ha reclamato la maglia bianca di miglior giovane. La tappa inaugurale da Leeds a Harrogate era tutt'altro che piatta in quanto si articolava su strette strade tipicamente inglesi tutte curve e sconnessioni, lungo una campagna che per l’occasione era invasa da fan scatenati e pecore gialle. Il famoso veterano tedesco del team Trek ", Jens Voigt, è scattato al via in compagnia di due giovani anime coraggiose ed insieme i tre hanno dato vita alla prima fuga del Tour per questa edizione 2014. Inevitabilmente, tutti e tre avrebbero risentito per la condizioni del terreno sconnesso, dato che il gruppo, molto concentrato, non voleva rallentare la velocità, ma prima di essere ripreso 'Jensie' si è staccato dai suoi due compagni per arrivare agli ultimi due gran premi della montagna e vincerli." Trek Factory Racing
0 comments viewsLa quindicesima tappa del Giro d’Italia ha visto un arrivo in montagna dopo 225 km passando da Valdengo a Montecampione.
Fabio Aru, giovane professionista sardo del team Astana, si è messo in bella evidenza sul finale di giornata a quasi 20 km da Montecampione sulla salita, è rimasto nel gruppo al comando ed ha aspettato pazientemente, pedalando con freddezza ed efficienza che gli altri durassero fatica nei continui attacchi. – Team Astan.
Fabio Aru non avrebbe potuto scegliere un momento migliore per aggiudicarsi la prima vittoria della sua carriera professionale. Il ventitreenne del team Astana ha dato sfoggio di una performance maiuscola sulla salita imperiosa che portava a Plan de Montecampione, portando avanti una serie di acelerazioni che gli hanno permesso di guadagnare 21 secondi netti sul resto del gruppo.” cyclingnews
La prima cronometro individuale del Giro d’Italia è stata quella che si è tenuta alla dodicesima tappa ed ha affrontato un percorso di 41,9 Km da Barbaresco a Barolo, rinomata area vinicola del nord Italia. Il percorso è stato studiato per rispondere a tutte le caratteristiche dei corridori, quindi con salite, tratti pianeggianti, tratti rettilinei e curve strette. Tutto questo unito a condizioni atmosferiche avverse di pioggia ha reso la cronometro una vera e propria prova di forza ed abilità.
Analizzando la tappa saltava all’occhio la chance del capitano del Team Cannondale Ivan Basso, decimo in classifica generale, che avrebbe potuto scalare significativamente la classifica se fosse riuscito a fare una buona cronometro.
Taylor Phinney della BMC Racing Team è andato in fuga a 25 km dal traguardo giovedì durante l'Amgen Tour della California ed ha tenuto a distanza il gruppo fino alla linea del traguardo sulla Oceanside in Santa Barbara ottenendo così la sua terza vittoria della stagione.
“E’ stata una grande prova di Taylor”, ha sottolineato Bobby Julic. “Si poteva intuire dalle macchie di sale sulla sua maglia che sarebbe stato un altro giorno faticoso per i corridori, ha intravisto l’opportunità di vincere la tappa e ci è riuscito. Ovviamente, il team Cannondale non aveva perso tempo nel tentativo di far sganciare i velocisti, ed aveva assorbito molto bene lo sforzo. La discesa è stata favorevole ad un ragazzo grande come Taylor, anche se ha dovuto lottare durante la fuga fino a Santa Barbara. Ognuno di quei falsi piani avrebbe potuto essere la fine del suo tentativo di fuga, ma nonostante quello li ha affrontati in spinta ed ha mantenuto cadenza e velocità molto elevata. Con una media di 400 watt, 105 rpm e oltre 50 k/h si può parlare di una prestazione mondiale. Pochi ciclisti sarebbero stati in grado di realizzare una simile prestazione, ma Taylor sembra riuscirci con facilità e questa è la sua firma nelle gare su strada. Quello che mi piace in lui è il fatto che una volta che ha preso la decisione non si è mai voltato a guardare dietro fino a che non ha vinto………attitudine che ritengo di classe mondiale!”