LA BIKE TRANSALP 2017

La regolarità impressionante di Matteo Lonati e Roberto Montanari in tutte le tappe

Bike Transalp, l’affascinante e tradizionale attraversata delle Alpi a coppie in mountainbike si conclude a Riva del Garda in Trentino. Uno splendido tracciato attende le coppie al via. Paesaggi mozzafiato, una gara davvero massacrante ed un arrivo direttamente al Lago di Garda rappresentando quanto di meglio un biker possa desiderare.

La Transalp è una competizione strutturata come una maratona a tappe composta da due biker (coppia). Sono previste cinque categorie: donne, uomini, Mixed (mista), Master (in totale l'età dei biker deve superare gli 80 anni ma restare sotto i 100 anni) e Senior master (in totale l'età deve superare i 100 anni).

La BIKE Transalp powered by Sigma è la più famosa gara di mountain-bike per coppie al mondo. Dalla prima edizione del 1998 al 2013 la gara si componeva di otto tappe, con il passaggio attraverso le Alpi dalla Germania fino in Italia. Nel 2014 la manifestazione è stata ridotta di una tappa.

Cosa rende questa corsa così unica? Le emozioni diverse che accompagnano i corridori giorno dopo giorno, dai valichi alpini ancora innevati, alla nebbia umida, dalla pioggia battente alla grandine, ma anche il caldo torrido e la canicola estiva creano una simbiosi unica di sport, fatica e scenario naturale. Solo con le dovute riserve fisiche, la forza di volontà e un ottimo spirito di gruppo in seno alla squadra si possono superare i problemi e le difficoltà che la più affascinante e difficile maratona cicloturistica presenta.

Nata nel 1998 la Bike Transalp si è fin dall’inizio confermata come la gara a tappe più selettiva per gli amanti delle ruote grasse. Otto le tappe previste.

Km totali: 539,80 - Dislivello complessivo: 18.185 metri

Mayrhofen (AUT) - Bressanone (BZ): 102,67 km - 3.185 m

Bressanone (BZ) - S. Vigilio di Marebbe (BZ): 56,92 km - 2.834 m

S. Vigilio di Marebbe (BZ) - S. Cristina (BZ): 66,40 km - 2.435 m

S. Cristina (BZ) - Caldaro al Lago (BZ): 100,13 km - 2.993 m

Caldaro al Lago (BZ) - Trento (TN): 85,11 km - 2.619 m

Trento (TN) - Lavarone: 49,45 km - 2.002 m

Lavarone - Riva del Garda (TN): 79,12 km - 2.117 m

Analisi della gara ed impressioni a cura dello stesso Matteo Lonati

Velocità massima 84 km/h, FC massima 198bpm, Potenza massima 867 Watt.

Peso prima tappa: 62,5 kg - Peso odierno: 61,2 kg

TSS 1494, IF medio 0,76 

MMP 1': 384W

MMP 5': 325W

MMP 20': 305W

MMP 60': 279W

"L'importanza in una corsa tappe in mountain bike è la distribuzione di un ritmo sostenibile per entrambi i componenti della squadra nel corso di tutte le tappe. Una coppia formata da componenti con valori atletici il più vicini possibili tra loro è fondamentale, il conoscere il potenziale sostenibile dal proprio compagno rappresenta un fattore fondamentale quando durante uno dei sette giorni di corsa ci si trova in difficoltà. Mi sono presentato alla Trans Alp 2017 con una potenza funzionale di soglia (FTP) verificata dall'analisi e dall'andamento degli ultimi 3 mesi di allenamento e gare di 290-295W per 62,5 kg pari a 4,6 W/kg (non scendendo nei dettagli di CP e W') e il mio compagno Roberto di 280W per 61 - 61,5kg pari a 4,5 W/kg, dalla mia parte una capacità di ripetibilità di questi valori nell'arco del 90-95% di FTP e FTP maggiori del mio compagno nell'arco di gare dalla durata superiore delle 3h30'-4h, dalla sua parte una capacità di lavoro sopra FTP (CP) maggiore e una tecnica in discesa ampiamente superiore alla mia. 

Le prime salite in tutte le tappe sono state affrontate per entrambi quasi sempre a FTP piena per una durata generalmente dai 20' massimo 30', una scelta dettata dagli eventi, per agganciare il gruppo migliore nella parte centrale di tappa che quasi sempre si sono rilevate molto veloci era necessario partire a ritmo massimo sostenibile in relazione alla durata della tappa e dell'evento. Obbiettivo era comunque restare il più regolari possibili evitando inutili ingressi a Z6 (zona di capacità anaerobica) e Z7 (zona di potenza neuromuscolare) evitando deplezioni marcate di glicogeno muscolare. Se il ritmo imposto dal gruppo superava il riferimento di FTP di Roberto senza grosse preoccupazione calavamo l'intensità consapevoli di recuperare posizioni importanti nel finale di tappa riuscendo sempre ad esprimerci a un 80-85% FTP nell'ultima ascesa di giornata.

Nel corso delle 7 tappe, il 32% del tempo è stato corso in zona di recupero attivo, percentuale elevata in mountainbike ma estremamente importante in quanto corrisponde a "recupero di energie", l'obbiettivo era di pedalare il meno possibile in discesa (lasciando scorrere la bici nelle varie discese veloci e tecniche) e rimanendo il più coperti possibili in gruppo durante i numerosi tratti veloci in pianura e falsopiano. 0 RPM = 0 Lavoro = minor dispendio energetico possibile. 

La zona di Endurance è stata coperta per il 18% del tempo totale rispetto a un "medio" del 25% ed a un 15% in Z4, zona di soglia. Polarizzare l'intensità a ritmi "utili" che facciano selezione e differenza in corsa è risultato fondamentale. Evitare la zona di resistenza spostandoci al medio o nell'arco di soglia FTP nei momenti importanti di corsa è stato fondamentale per essere il più efficaci possibili. Z1 Recupero attivo per recuperare, Z3-Z4 per fare gara, Z2 intensità di endurance da utilizzare il meno possibile, Z5 - Z6 - Z7 da evitare il più possibile se non in alcuni punti tecnici del tracciato o nel finale di gara in eventuali sprint o "match" da doversi giocare per conquistare posizioni finali. 

Componente fondamentale extra corsa: il recupero post tappa. Il sonno rappresenta la via più immediata, veloce e facile di recupero, favorendo la sua qualità e quantità sfruttando il fatto di aver tanto tempo a disposizione nel pomeriggio grazie al fatto di essere stati assistiti da due accompagnatori veramente in gamba che si occupavano della normale routine giornaliera di faccende. 

I massaggi forniti dal nostro accompagnatore massaggiatore Francesco Tambussi, fondamentale dopo un adeguato defaticamento ( circa 10' in Z1 post tappa) sciogliere le numerose contratture formatesi durante i sette giorni di gara ad arti inferiori ma soprattutto schiena e arti superiori. 

Integrazione/alimentazione immediata entro 15'-20' nei finali di tappa con assunzione 10g di WHEY + 5g BCAA + 5g GLUTAMMINA + 40g di carbo ad alto indice glicemico ( crostata, gallette di mais, coca-cola ecc.), su consiglio del Dr. Lorenzo Bergami. Durante il giorno la dieta prevedeva circa piccoli pasti a intervalli regolari di circa 2 ore con distribuzione dei macronutrienti in 70% Carboidrati, 30% Proteine e il restante grassi."

#DayO: Arrivo a Mayrhofen, ritiro numeri, giretto per il paese. Oggi le gambe non fanno male. 

Il sabato precedente ho corso la Dolomiti Superbike, servivano conferme sulla condizione atletica attuale, le indicazioni ottenute sono state ottime, il PC8 segna un ritocco a MMP (massima potenza media) su 5'' e sui 60'' rispettivamente di 936W e 384W, pari a 15 W/kg e 6,1 W/kg, la settimana di totale tapering e scarico con diminuzione del volume mantenendo comunque un intensità di allenamento elevata conferma un balzo importante della mia brillantezza e freschezza muscolare. L'ultima salita della Dolomiti, la temuta Prato Piazza è una forte conferma per me, dopo 4h10' di gara chiudo 30' di ascesa a 267W a 4,3 W/kg, registrando il 21 esimo tempo assoluto di ascesa, piccole soddisfazioni per me. 

#Day1: Mayrhofen - Bressanone 100km 3000D+ effettivi. 

Pronti via, sinceramente non sapevo cosa aspettarmi, ci ho messo 30" per capire l'andazzo generale. Ma sanno che ci sono 7 tappe? Come se fosse una Marathon secca. Ottimo ritmo, 248W PN, percorso e paesaggi stupendi. Su 1 ora di sforzo il PC8 registra 289W medi normalizzati, per me pieno ritmo Marathon, il mio compagno accusa il colpo e nel finale siamo costretti a ridimensionare il ritmo, 

Chiudiamo in 4h49' 20esimi assoluti. 

#Day2: Bressanone - San Vigilio 62km 2600D+.

Giornata tosta. Una bella partenza con ritmo buono e regolare per 1h30' e 1500D+ il PC8 segna 282W PN pari a 4,5 W/kg. Rapida vista al panorama e discesa velocissima. Roberto accusa ancora le fatiche della prima tappa ed è colto da crampi ad entrambi i vasti mediali.

La seconda parte di gara purtroppo non all'altezza della prima e le successive ascese polarizziamo l'intensità a 240-250W, ritmo di sicurezza che teniamo con facilità, con cuore e intelligenza chiudiamo perdendo poche posizioni in 3h12' 22esimi assoluti.

#Day3: San Vigilio - Santa Cristina 63km 2300D+.

Oggi gran divertimento e tappa goduta a pieno. Decidiamo di prendere la tappa sotto ritmo, un 240-250W nelle varie lunghe ascese è un ritmo che per entrambi è sopportabile con leggero/medio sforzo, questo ha permesso di godersi a pieno il panorama e il pubblico da stadio al Gardena, Sella e rifugio Comici. 

Personalmente non posso che essere soddisfatto, la gamba è delle migliori, se non la migliore di sempre. Roberto ha sensazioni nettamente migliori rispetto ai precedenti due giorni ed è certo che da domani può contare su sensazioni nettamente migliori e ritmi a lui consoni. Oggi 23esimi assoluti, in classifica generale  21esimi, consapevoli che stiamo ingranando a pieno.

#Day4: Santa Cristina - Caldaro 99km 2800 D+. Oggi potevo correre senza SRM e il mio prezioso PC8. Ormai in corsa ci si conosce, pronti via e ci si trova con i soliti, sappiamo benissimo tutti chi è davanti in classifica e chi dietro. La prima salita siamo tutti li, i 2 davanti in generale e i 3 dietro. Stiamo bene, Roberto ritrova la sua miglior gamba correndo oggi su wattaggi che tiene generalmente in gara Marathon secca. Ho dato tanto, forse troppo lavorando come un matto, domani al contrario delle prime 3 tappe per me sarà un punto di domanda. Siamo pieni di entusiasmo, il PC8 segna 4h13' 254W PN - 0,77 IF - 251 TSS, abbiamo corso una tappa per noi a massimo livello possibile. 

#Day5: Caldaro - Trento 82km 2300D+ diventati 2500D+ causa errore percorso.

Partiamo con l'idea di fare gara sui KTM, ragazzi veramente forti e giovani, sono 5' dietro in classifica generale. La prima salita ho brividi di freddo, mal di stomaco, Roberto al contrario va veramente forte, mi mette più volte in difficoltà e mi sprona a tenere duro, a ritmo elevato scolliniamo con i KTM e nei 13 assoluti. Il tempo di ritrovare sensazioni decenti e sbagliamo percorso. Crisi di nervi, delusione e nervoso per me. Roberto mette in campo tutta la sua esperienza e la forza mentale che lo contraddistingue, a suon di urlate mi prende a spalle e riparte la rimonta. Rimediato i danni con un'ultima salita "a tutta", 17'20'' a 268W pari a 4,3 W/kg, tutto quello che ho a disposizione, Roberto conferma una gamba incredibile, vola, lascia fare il ritmo a me non accusando per niente la giornata veramente pesante passata. . Tuttavia non perdiamo posizioni in classifica di Cat e generale.

#Day6: Trento - Lavarone 49Km 1900D+. Una Granfondo dopo tante Marathon! Partiamo con l'obbiettivo di andare "a tutta" e fare gara dura sui KTM ma ci accorgiamo subito che non c'è modo di fare la differenza, anzi, obiettivamente hanno molta più gamba di noi. Alla prima discesa la sorpresa..i KTM forano, per noi una botta di energia che ci fa affrontare a ritmo sostenuto tutta la tappa, abbiamo entrambi piene forze, Roberto spinge a pieno io ritrovo le ottime sensazioni avute le prime tre tappe, le difficoltà sono passate. Passiamo 15esimi in classifica generale di categoria e 18esimi assoluti. Al termine della tappa il PC8 segna 2h38' IF 0,80 e un wattaggio medio normalizzato di 265W pari a 4,2 W/kg, la tappa più intensa della settimana, siamo consapevoli di essere cresciuti fisicamente in questi giorni. Conquistiamo la griglia di merito, una grandissima soddisfazione per noi. Con gambe buone, domani cerchiamo di goderci il finale di questa fantastica esperienza.

#Day7: Arrivo a Riva del Garda, Trans Alp BIKE terminata. Solo poche parole: esperienza unica che mi ha formato parecchio come atleta, preparatore atletico e uomo. "Il miglior riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava, ma ciò che si diventa grazie ad essa" Un ringraziamento a tutti gli sponsor che hanno supportato due semplici amatori e chi ha coordinato il tutto a distanza, grazie a Enzo e Francesco accompagnatori che ci hanno trattato come professionisti. Un grazie al Cap Roberto che 10 mesi fa ha accettato questa sfida e ci ha messo l'anima, ascoltando anche qualche consiglio da un 28enne mettendosi in gioco, e che con la sua esperienza ha completato l'opera. Oggi le forze erano ridotte al limite per entrambi, abbiamo problemi tecnici e ripartiamo con la voglia di chiudere al meglio la nostra esperienza ma ci rendiamo conto che la testa e le gambe non "pedalano", a tratti penso che il mio SRM abbia problemi di trasmissione ma mi rendo conto ben presto che funziona benissimo, è crudele, SRM ti sbatte in faccia la realtà, in salita il PC8 non segna più di 245-255W. Chiudiamo questa esperienza 16esimi di categoria, 18esimi assoluti.

Matteo Lonati, nato il 19/01/1989 a Brescia, dottore in Scienze Motorie con Specializzazione magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate. 

Inizia i primi passi nello sport a 5 anni praticando atletica leggera per più di 10 anni raggiungendo la vittoria di due campionati provinciali in salto in lungo e ottimi piazzamenti in competizioni a livello regionale-nazionale nella corsa a ostacoli. Nel frattempo partecipa a gare di marcia di regolarità alpina ottenendo la vittoria di tre titoli di campione italiano nella categoria juniores.

Attualmente pratica ciclismo partecipando a gare regionali, nazionali e internazionali in mountain bike. Appassionato della montagna, effettuo attività complementari come sci d’alpinismo, sci di fondo e corsa in montagna.

Supportato dagli studi fatti e da esperienze fatte di vario genere in ambito sportivo inizia a collaborare fin durante gli studi con atleti di endurance, il primo a dargli completa fiducia è il compaesano Daniele Mensi. In quell’annata Daniele effettua la sua migliore stagione vincendo numerosi competizioni e abbandonando il Team Scott si consacra a pieno nel mondo della mountain bike. A breve acquisisce numerosi atleti nelle principale squadre nazionali di mountain bike, citando alcuni nomi ha collaborato e collabora con Mattia Longa (RH Cannondale) , Stefano Valdrighi (Soudal LeeCougan), Efrem Bonelli e Vittorio Oliva (Carbon Hubo) , Martino Tronconi (Hopplà Petroli) e numerosi altri atleti. Negli ultimi anni  raggiunge la soddisfazione di collaborare con atleti professionisti su strada che raggiungono la convocazione al Giro d’Italia. 

Naturalmente collabora con atleti amatori ciclisti, podisti, sciatori di fondo e alpinismo, sparsi per tutta Italia avendo sviluppato una collaborazione interamente telematica con continuo feedback settimanale dei propri allenamenti attraverso analisi files e software online. Attualmente, affiancato al lavoro di supplente di educazione fisica nelle scuole secondarie, segue un numero chiuso di circa 72 atleti per favorire massima qualità al servizio prestato. 

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